venerdì 9 marzo 2012

l'intervista

“Era un tipetto simpatico, ma aveva poca esperienza. Tra le prime cose mi chiese chi fossero i miei Maestri. Io gli risposi, con qualche esitazione, con i cognomi della mia maestra alle elementari, che stranamente ricordavo meglio, e poi le prof alle medie e al liceo. Di addentrarmi per i meandri dell'università non mi parve davvero il caso, anche se per un attimo il nome del correlatore della tesi mi parve intonato alla sua bizzarra camicia a righe color ocra. Lui pizzicò una bretella facendola vibrare come l’elastico di una fionda a salve e tornò alla carica: - Ma intendo i grandi Maestri, i grandi letterati. Cervantes, Dostoevskji, Flaubert.
- Non oserei - mi ero opposto io.
- Ma tra i moderni, almeno. Pasolini, forse. Almeno Morselli, mi pare un riferimento chiarissimo. Certe sue pagine… -. Le sillabe cominciavano a scarseggiargli. - Io devo pur scrivere qualcosa. Tutti hanno dei grandi Maestri. Tutti fanno sempre dei grandi nomi.
- Be’, allora se proprio devi scrivi Gesù Cristo. Gesù è stato un vero Maestro per me. Infatti ho letto almeno un paio di volte, da capo a fine, i Vangeli, e qualcosa, anche senza volere, devo averla rubata.”

dal racconto Il bamboccione

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