domenica 15 gennaio 2012

Contenti loro

Una conoscente stamattina mi ha raccontato una cosa. Lei fa l’apicultrice, anche se ha un diploma da odontotecnica, fa il miele dalle parti di Reggio, ha una compagna da dieci anni e due cani tipo golden ma non proprio golden, bonaccioni e bellissimi che sono gli ultimi cani che vorresti avere per fare la guardia. Mi diceva che negli ultimi due anni sono almeno tre o quattro le coppie che si sono trasferite dalle sue parti, “per sfuggire al caos della città” ovvero “per riscoprire finalmente la gioia del silenzio”. Hanno comprato, e sistemato come se davvero ci dovranno passare il resto dei giorni. Mangiano e bevono a chilometro zero, sono dei grandi esperti di miele e vino senza solfiti, fingono ancora di essere un pochino impacciati quando si devono relazionare con qualcuno e quasi tutti sono senza figli o ne hanno uno che non si vede mai. La cosa importante però non è questa, è che in tutti questi casi il marito fa un mestiere figo a casa, tipo programmatore o uebd’sàiner, un altro disegna fumetti a quanto pare, uno boh forse è disoccupato, e tutti questi maschioni, non uno escluso, fingono di raschiare l’orto, di raccogliere due cavoli ogni tanto che magari hanno preso dal frigo per fare la scena, e per questo si sentono autentica gente della terra. Lo dicono proprio, ce lo vogliono infilare per forza nelle conversazioni. Qualcuno ha l'ardire di mostrarteli i frutti del sudato lavoro. Ti prendono per mano con un sorriso da fetenti e ti obbligano a seguirlo in cucina, dove ci sono i cadaveri vegetali in bella mostra sopra uno strofinaccio ancora neanche puliti bene. Anche quando comprano il miele lo guardano, lo osservano a favore e controluce, esprimono pareri. Non è raro che elargiscano consigli su un restyling dell'etichetta. La moglie o compagna o quello che è, invece, che si vede molto poco in giro e ha la decenza di parlare l'indispensabile, continua a lavorare in città, in un ufficio o uno studio, e si fa in media un’ora di macchina al giorno. Alle sette e mezza è già fuori e non torna mai prima delle otto. Inoltre, alla faccia del chilometro zero, un giorno sì e uno no, lei torna con la macchina piena di sacchetti della coop. 

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